Pippi Calzelunghe (nome completo Pippilotta Virtualia Rolgardinia Succiamenta Efrasilla figlia del Capitano Efraim Calzelunghe) è l’#eroinaletteraria creata dalla penna visionaria di Astrid Lindgren nel 1948.
Le sue trecce rosse, le lentiggini e il suo sorriso contagioso hanno stregato milioni di bambini e bambine, con la sua originalità, simpatia e allergia alle regole.
Pippi è sicuramente un’#eroina letteraria fuori dagli schemi. Capace di sollevare un cavallo, grazie alla sua forza sovrumana, Pippi è sì una principessa (dell’isola Cip-Cip), ma è figlia di un famoso pirata, vive da sola in un’enorme casa (Villa Villacolle) insieme a un cavallo e a una scimmietta e mangia tutto ciò che vuole e quando vuole.
Alla sua uscita «anche in Svezia causò un profondo rivolgimento di costumi e grande scandalo fra i benpensanti. Molte delle ragazze che alla fine degli Settanta parteciparono ai movimenti studenteschi dichiararono di essersi ispirate a #Pippi». [dalla prefazione all’edizione italiana edita da Salani Editore, 2015].
Possiamo dunque affermare che #PippiCalzelunghe è un’#eroinafemminista? Ci sembra proprio di sì!