«Il punto di vista di chi vive in prima persona la disabilità non può che ampliare l’orizzonte di chiunque: potremmo arrivare a capire che questo corpo-modello sul quale il mondo si costruisce forse non esiste affatto».
«‘Complessità’ è una parola chiave da portare con noi durante tutto il viaggio attraverso queste pagine, perché capiamo sempre di più quanto le etichette che ci portiamo addosso non esauriscano minimamente le nostre identità, che invece si compongono nell’intreccio e nell’interazione di più elementi».
Due estratti dalla bellissima #recensione di “Felicemente seduta” scritta da Sara Concato per Ghigliottina.
Da leggere per intero: https://www.ghigliottina.info/…/felicemente-seduta-le…/
Speriamo che anche grazie a queste parole, il messaggio di Rebekah Taussig arrivi il più lontano possibile, a «chiunque sia fatto di carne ed ossa» (cit.).